giovedì 31 dicembre 2015

Buon Anno!

Auguri!



Buon Anno amiche e amici del Rifugio!

Lo so, a volte gli auguri assumono quella veste di ritualità, una specie di frase fatta da tirare fuori al momento opportuno.
Pensando al 2015 che se ne sta andando, le prime cose che mi vengono in mente sono legate alla cronaca, soprattutto nera. Certe immagini, certe gesta scellerate non andranno mai in archivio.
Ma si pensa anche, e sempre, che l'anno che sta per arrivare sia migliore del precedente, un Buon anno, appunto.
E allora certe immagini, certe scellerate gesta, nella mente lasciano il posto ad altre, più belle e non scellerate, quelle della quotidianità, fatta di piccoli ma importanti gesti, di sorrisi, di abbracci, di belle parole. 
A allora, che sia un Buon Anno, che vada in una direzione anomala per i tempi che corrono.
Mi verrebbe quasi voglia di dire: un anno controcorrente.

E allora, dal cuore, vi auguro
BUON ANNO!
 




domenica 20 dicembre 2015

Questo libro mi ha cambiato la vita!

Questa è stata la frase pronunciata da un mio giovano amico, aspirante medico.
Ed io, incuriosito da questa affermazione, comprai quel libro e lo misi in lista d'attesa sul comodino.
Arrivato il suo turno, cominciai a leggerlo.
Qualche pagina, poi spensi la luce e buonanotte.
E così anche le sere successive.
Ma in tutte quelle sere, con fatica, avevo letto una ventina di pagine.
Poi una sera lo presi in mano, lo guardai e lo rimisi al suo posto.
Non l'ho più aperto e adesso non è più sul comodino.

Il libro in questione è "1984" di George Orwell.

E adesso non so perché quel libro abbia cambiato la vita al mio amico, anche perché lui mi disse di leggerlo per capirlo.
Cosa faccio: gli mando un messaggino su WhatsApp e glielo chiedo?
Oppure c'è qualche avventore del Rifugio in grado di aiutarmi a capire come un libro possa cambiare la vita ad una persona e risultare allo stesso tempo illeggibile per un'altra?


martedì 15 dicembre 2015

Mi piaceva

Mi piaceva scrivere sul blog, tanto da farmene tenere due per molto tempo.
Oggi sono andato a vedere l'altro e mi sono accorto di un commento lasciato lì da circa due mesi al quale ho risposto, ma chissà se e quando quel navigatore ripasserà da lì per leggere quella risposta.
Sono andato lì per lasciare un messaggio di chiusura e per rimandare al Rifugio coloro che per caso si trovassero a passare di lì.
Mi piaceva scrivere sul blog, tanto che per un periodo operavo su tre. Il terzo con l'allegra brigata del Ma ki te vole.
Era il periodo dei contronti, delle riflessioni di massa. Il blog era come una piazza sulla quale si affacciavano in tanti per dire la loro.
Mi piaceva scrivere sul blog, tanto che non riesco mai a mettere una parola fine a questo Rifugio agonizzante, l'unico rimasto dei tre, diventato sempre più una specie di diario online, dove lascio qualche pensiero ogni tanto, ma dove non ci si confronta più perché non ci sono più argomenti per farlo.
Certo sette anni e oltre sono tanti. Sì perché il Rifugio avrebbe raggiunto l'età per andare a scuola.
L'avvento dei vari social, infine, ha decretato la fine dei "lenti" blog, imponendo una velocità tale che questi ultimi non hanno retto il passo: tutto passa e se ne va, tutto brucia e se ne va.
In sette anni sono successe tante cose e sono avvenuti tanti cambiamenti: da una riflessiva sedentarietà che si conciliava con la scrittura ad una vita meno immobile, spesso a contatto con altre persone, che non si concilia con la scrittura. Dal silenzioso blog ai decibel della musica. Dalla voce dei pensieri alla voce dei ragazzi. Dalla luce di una lampada da scrivania che illumina la notte alla luce di una sirena che squarcia il silenzio della notte.
Nonostante tutto mi piace scrivere sul blog.
In attesa dei prossimi cambiamenti che il futuro riserverà.