domenica 3 luglio 2016

Esperimento

Questa mattina sono andato a fare una passeggiata.
Fra camminatori di solito ci si saluta, allora ho provato a fare un esperimento a proposito del saluto ed è venuto fuori quel che segue.
Con gli anziani il saluto è quasi contemporaneo, anzi in prevalenza sono stato anticipato, si parla di frazioni di secondo.
Con le persone di mezza età, più o meno come me, c'è stato un ritardo, nel senso che hanno salutato se sollecitati.
Con i giovani è stata dura: la maggior parte tira dritto, gli sguardi non si incrociano nemmeno, raramente rispondono al saluto.
Con quelli che hanno gli auricolari non c'è storia: immersi nel loro mondo digitale non ti c.... nemmeno di striscio!


sabato 2 luglio 2016

Indovina chi incontri a cena



Quando ti arrivò quel messaggio su whatsapp rimanesti sorpreso.

Eppure avevi già fatto ritrovi del genere! Eppure avevi già scritto di ritrovi del genere!

Ma un incontro fra compagni di classe delle elementari era fuori dalla tua immaginazione.

Guardando quella foto ti sei reso conto che da tanti anni non vedi quelle persone. Da allora ne sono passati circa quaranta e non ricordi nemmeno quando è stata l’ultima volta che hai avuto modo di parlare con l’unico, forse, con il quale è stato possibile farlo.

Hai sempre pensato che incontri del genere portino con sé speranza e paura.

Speranza di rivedere qualcuno dopo tanto tempo e accorgersi che un certo feeling esiste ancora, paura di rendersi conto che quel feeling è andato smarrito o non è mai esistito.

In te, questa volta, prevaleva la seconda.

Ogni incontro porta con sé emozioni diverse. Quelli che avevi fatto in precedenza erano diversi. Lì avevi provato a chiudere gli occhi e avevi riconosciuto le voci e quelle ti avevano fatto immaginare di essere ritornato per pochi attimi, per incanto, sui banchi di scuola delle superiori o in caserma.

Questa volta non hai memoria di voci. Non ricordi le voci di quelle persone e per questo sai già che quella magia non avverrà.

Non hai deciso subito di andare all’incontro, hai temporeggiato un po’, ma poi hai accettato con piacere. Non hai mai avuto paura del passato, anzi lo hai ricordato spesso, non per rimpiangerlo ma per imparare da lui a vivere il presente che proietta nel futuro.

Ti sei avvicinato all’ora dell’incontro come se dovessi andare ad un appuntamento al buio. Ti ricordi i nomi, alcune foto recenti ti hanno aiutato a riconoscere ancora meglio i ragazzi, ma sai poco o niente di loro e loro sanno poco o niente di te.

Fra loro c’è la persona che per lungo tempo è stato il tuo migliore amico e c’è la persona per la quale, all’epoca delle elementari, prendesti la prima cotta.

Siamo arrivati, per scherzo ci siamo presentanti come si fa la prima volta che ci si incontra, e subito il ghiaccio si è rotto. Nessun imbarazzo, il tempo non è mai passato. L’atmosfera è gioiosa, c’è voglia di scherzare, di conoscere e lasciarsi conoscere, di sviscerare stralci di vita belli e meno belli, alcune parole lasciano intuire ferite, come quelle che ognuno porta dentro di sé.

E così ognuno saprà qualcosa in più del percorso di vita dell’altro, un percorso che talvolta può destare sorpresa.

Alla fine sei contento di aver partecipato. Qualcuno vuole allungare la notte andando in centro, ma tu preferisci andare a casa. Non per pigrizia, non per stanchezza, perché anche tu vorresti che quella notte finisse più tardi possibile. Negli ultimi anni sei stato una specie di collezionista di emozioni e per questa sera ne hai collezionate abbastanza. 
Come colui che trovandosi un bicchiere di buon vino tra le mani lo sorseggia piano piano per gustarselo pienamente, anche tu vuoi assaporare le emozioni di questa serata, lentamente, bevendole dal calice più prezioso: quello della vita.