sabato 27 agosto 2016

Amatrice - 24 agosto 2016



“Roberto, sono Don Luigi. Qui ha fatto il terremoto. Io sto bene. Ha spianato tutto. Ci sono i morti, ma io sto bene. Avverti tutti tu.”
Erano le 04.11 del 24 agosto e queste sono le parole che ho sentito rispondendo al telefono, in piena notte.
Don Luigi è lo zio di mia moglie, fratello di mia suocera. Abita ad Amatrice, dove Cinzia e mia suocera, che sono nate lì, avevano trascorso qualche giorno di vacanza fino alla domenica precedente. Io no, quest’anno non ci sono potuto andare, come Sara.
In famiglia ci siamo messi in moto per fare quello che lo zio aveva detto ed abbiamo avvertito gli altri parenti mettendoli al corrente di quella notizia.
Poi è cominciata la ricerca, quasi spasmodica, di notizie: internet, televisione.
Cominciavano ad arrivare le prime testimonianze, ma soltanto la luce del giorno ha saputo dare l’idea di quello che era accaduto.
Il resto è ancora notizia di cronaca.
Su internet sono alla continua ricerca di notizie, video, foto, per cercare di capire, per vedere se riesco ad intravedere quel che resta delle case dei parenti, o solamente per intercettare, nelle foto, un volto conosciuto e poter dire: “È vivo!”.
Amatrice, un paese che spesso mi ha ospitato per molte vacanze estive.
Amatrice, un paese verso il quale nutro quasi un senso di colpa, per essermi accorto di lei soltanto adesso che non c’è più.
Alcune persone a noi care non ce l’hanno fatta.
Le notizie di questi giorni mi provocano dolore come se anch’io fossi nato in quel posto e provo un senso di frustrazione e di impotenza perché adesso vorrei essere lì, come tanta altra gente, a dare una mano.
Così guardo quei soccorritori che lottano contro il tempo per tentare di salvare una vita umana come se fossi uno di loro.
Così guardo quei volontari che distribuiscono pasti caldi come se fossi uno di loro.
Poi guardo quelle persone colpite dalla tragedia, ma non sarà possibile immaginare nemmeno lontanamente quello che stanno provando loro.

Questa foto è l’ultima che ho scattato ad Amatrice. Risale allo scorso anno.



Così non la rivedrò più.
Ma spero di rivederla, forse ancor più bella.


venerdì 12 agosto 2016

Il cerchio sta per chiudersi

Gli ultimi ritocchi e poi ci siamo, 
il cerchio sta per chiudersi.
Sembra un gioco di parole.

Il libro è quasi pronto.

Questa volta, a differenza delle altre,
non ci sarà una versione cartacea.

Per questo motivo sarà un'esperienza del tutto nuova.

LA CHIUSURA DEL CERCHIO

è ai blocchi di partenza.






Pronti?